-“Io brindo” l’ho scritta pensando ai miei due nonni di ritorno da un lungo viaggio. La guerra del 1039/45.
Nell’estate del 2014 ho fatto un viaggio nei luoghi dell’Olocausto.-
Questo il commento di Pierpaolo Lauriola, di ritorno da un viaggio estivo fisico, ma soprattutto dell’anima, nei luoghi della Grande Guerra.
Tanti ricordi, sentimenti e pensieri che arrivano da lontano e che quando dolorosamente riaffiorano fanno comprendere dove il corso della storia non deve assolutamente più andare.
Alla fine del viaggio (di Pier Paolo Pasolini)
Non me lo dico, ma
è ben chiaro che presto
la mia vita finirà
se non è già finita.
Ed era sempre chiaro
che, per vivere, m’era
necessario non vivere,
restare ingenuo, ignaro.
Non l’ho fatto apposta:
era curiosità, era coraggio,
era imprudenza. Sosta
ora alla fine del viaggio
l’imprudente, e non sa
che guardare intorno,
il mondo, che comincia,
ora, col nuovo giorno.
Nella stesura del testo originale, “Io Brindo” racconta gli attimi in cui, tornando a casa dopo da un lungo viaggio (la guerra, pensando a mio nonno), il protagonista si unisce ad una festa e ad un brindisi. Nell’album “Polvere.” il protagonista, reduce dal viaggio, e dallo scorrere del tempo passato, arriva al punto finale, che coincide con un nuovo inizio.
Così come sosteneva Pavese, “vivere ricominciando”.
https://www.youtube.com/watch?v=Pa-GSk39mR8