Vi abbiamo parlato brevemente di Gianmarco Gabrieli, in arte Jimmy, nell’anteprima di Lunedì scorso, ed è arrivato il momento di conoscere meglio questo giovane artista della provincia di Padova e di scoprire, attraverso le sue parole, quale lavoro, quali ambizioni e quali difficoltà ci sono dietro la sua musica.
- Ciao Jimmy, presentati brevemente ai nostri lettori.
Sono Gianmarco Gabrieli, in arte Jimmy, ho 19 anni e vivo ad Arquà Petrarca, mi sono appena diplomato e sto per iscrivermi all’Università. Mi sono avvicinato alla musica ascoltando pezzi di cantanti “alla moda”. Il mio primo idolo è stato J-Ax, attraverso cui mi sono avvicinato al Rap.
- Di cosa parlano le tue canzoni?
Scrivo i miei testi cercando di esprimere il pensiero e le sensazioni della vita vissuta da un ragazzo giovane. I miei testi trattano quindi di fatti di vita comune, spaziando dalla società all’amore, al divertimento.
- Credi sia difficile farsi notare nel panorama italiano?
Penso che la tecnologia aiuti ad avere visibilità, ma questo aumenta la competizione, perché oggi pubblicare un pezzo o un video su internet è una cosa alla portata di tutti.
- Che tipo di difficoltà hai incontrato?
Puo’ sembrare stupido, ma le maggiori difficoltà che ho dovuto affrontare me le hanno create persone che conosco e che si divertono a criticare i miei lavori solo perché non vogliono che i consensi prevalgano. La categoria degli “haters” è sempre esistita, perciò bisogna farsene una ragione, guardare da un’altra parte e tirare avanti per la propria strada.
- Cosa pensi della scena Rap italiana attuale?
Il Rap è un modo di comunicare molto democratico perché è accessibile a tutti. Il linguaggio è diretto, perciò coglie sempre nel segno. Con l’evolversi dello stile alcuni si sono orientati verso visioni molto critiche della società, sottolineate da testi molto crudi. Io preferisco un genere un po’ più distensivo anche se cerco di essere obiettivo, perché penso che la società sia già carica di problemi e diffondere l’aggressività tra i ragazzi anche tramite la musica non serve risolverli. Per me la musica esprime gioia e ci tengo che questo emerga dai miei testi e dalle basi che utilizzo.
- Torniamo a parlare di te: quali sono stati i tuoi ultimi lavori?
I pezzi più recenti che ho scritto riguardano storie d’amore, di serate in discoteca; l’ultimo video che ho pubblicato, dal titolo Quest’Estate, è proprio un inno alle vacanze in spiaggia.
- Hai un’etichetta che ti sostiene?
No, mi auto produco per ora, ma ho il sostegno tecnico del Ginger Studio.
- Hai già in cantiere altri progetti?
Da qui a Natale vorrei uscire con due nuovi video. Il primo sarà un pezzo dance che parlerà di un incontro in discoteca tra un ragazzo e una ragazza, l’altro, decisamente più sentimentale, parlerà della fine di una storia d’amore. Ho anche in programma alcune esibizioni live e la partecipazione ad alcuni concorsi.
- Quale potrebbe essere il più bel ricordo legato alla tua carriera?
Per ora il ricordo più bello è quello della partecipazione a un concorso canoro dove ero l’unico rapper sul palco e alla fine mi hanno assegnato il premio della critica per la bellezza del testo del pezzo che avevo proposto. Era il primo brano che avevo inciso quando avevo sedici anni.
Ringraziamo sentitamente Jimmy per averci concesso questa intervista. Se volete continuare a seguirlo e rimanere aggiornati sulle sue nuove release, potete continuare a seguirlo sulla sua pagina Facebook e sul suo canale Youtube. La nostra rubrica dedicata agli emergenti tornerà domani con l’intervista a un altro rapper: SOLID.
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