Si riparte con le nostre interviste e iniziamo questa settimana con una band particolarmente interessante che abbiamo il piacere di farvi conoscere: i The Dark Shines. Sono una rock band fondata nel 2004 da Ros e Marce, oggi composta da quattro elementi: voce e chitarra ritmica, chitarra solista, basso e batteria. Nel Dicembre 2004 pubblicano il loro primo demo, Haunting. Nello stesso anno hanno si esibiscono live in diverse occasioni intorno a Bergamo e provincia, e partecipano alle selezioni per Arezzo Wave 2005 e ad alcuni festival locali. Dopo una pausa durata fino al Gennaio del 2008, i The Dark Shines si riuniscono e, con un nuovo batterista e bassista al seguito registrano il demo, Beyond the Limits che permette loro di firmare con l’etichetta indipendente fiorentina Hurricane Shiva, con la quale la band co-produce il primo album, Last Chance, pubblicato nel 2009. L’album ottiene buone recensioni dalla stampa internazionale, ma la band vede la chiusura del contratto con l’etichetta nel Marzo 2010, quando, Hurricane Shiva viene chiusa dal produttore per motivi personali.
Nel 2014 la band registra con il produttore Matteo De Napoli il secondo album dal titolo No Time for Regrets, seguito da un tour promozionale nel Maggio 2015.
- Parlateci un po’ del vostro gruppo, com’è nato? Chi sono i componenti?
I The Dark Shines sono una rock band fondata nel 2004 da Marce e Ros, con l’idea di portare in giro le nostre canzoni.
La formazione della band è: chitarra-voce (Ros), chitarra solista (Marce), basso (Nick) e batteria (Oberdan); abbiamo inoltre da quest’anno un quinto elemento che si occupa della consolle: Henry.
- Come mai avete scelto questo nome?
Siamo appassionati di astrofisica, ci affascinano gli “oscuri splendori”.
- Quali sono gli argomenti che ricorrono maggiormente nelle vostre canzoni, e perché?
Le canzoni sono pezzi di vita vissuta o immaginaria…
Perché? È un po’ come chiedere a Stephen King perché i suoi libri parlano di quel che parlano…
- Da quali artisti trovate l’ispirazione per la vostra musica?
Da tutto e un po’. Chiunque ascolti i nostri pezzi non trova un riferimento preciso, ma una moltitudine di influenze, che convergono poi in un genere rock-pop-indie.
- Parlateci un po’ dei vostri lavori più recenti e di come sono stati portati avanti: si tratta di lavori autoprodotti o avete un’etichetta alle spalle?
È uscito da poco il nostro secondo album No Time for Regrets. È nato dopo un primo album registrato con la giusta dose d’inesperienza, senza pensare troppo ad arrangiamenti. Qui abbiamo raggiunto una maggiore maturità artistica, i pezzi sono stati scelti con cura e anche con calma.
Questo disco lo abbiamo registrato negli studi della Fontana Indie Label 1933 in provincia di Bergamo, prodotto artisticamente da Matteo De Napoli. Matteo ha dato all’album quella verve internazionale giusta che ha portato i suoni dell’album oltre i confini della bergamasca. Sfido chiunque ad ascoltare questi nove pezzi senza sapere chi siamo, credo nessuno possa arrivare a capire che siamo una band emergente made in Italy.
- State già lavorando su qualcosa di nuovo?
Al momento tutte le energie sono concentrate nella promozione del disco nuovo. Torneremo in saletta per il brainstorming per un nuovo album con l’inizio del nuovo anno, abbiamo già bozze di pezzi nuovi da cui partire.
- Quali sono le vostre aspirazioni per il futuro?
Per il futuro speriamo di poter arrivare a un’audience più vasta, italiana, ma anche internazionale, dato che finora, quando abbiamo inviato materiale all’estero, ogni riscontro è stato molto positivo.
- Credete sia difficile emergere in Italia?
Per il nostro genere e per il fatto che cantiamo in inglese decisamente sì. In realtà è il pubblico italiano che fa veramente fatica ad ascoltare qualcosa di nuovo, siamo un popolo di conservatori, invece di puntare sugli artisti emergenti preferiamo dare spazio a quel che già conosciamo.
Non è facile ascoltare musica nuova, e forse pochi si accorgono di quanto poco ci piaccia il pezzo nuovo alla radio la prima volta che lo ascoltiamo, solo che ti martellano talmente tanto che alla fine ti entra dentro e quindi, alla fine, lo canticchi, e non sai neanche tu il perché.
Purtroppo è il mercato a dettare le regole di quel che ascoltiamo, noi piccole band emergenti siamo l’ultima ruota del carro, ci fan suonare per aprire a cover band perché quelle fanno il pienone. Ma così la musica nuova non passerà mai, e la gente non si abituerà ad ascoltare nuove proposte. E’ un circolo vizioso.
In tutto ciò quando trovi degli sconosciuti che ti fanno complimenti dopo un live sai che hai fatto bene il tuo lavoro, e sai che tutte le fatiche non contano.
- Quali sono state le maggiori difficoltà incontrate?
Senz’altro la principale è la difficoltà di trovare qualcuno che ti apra le porte.
Anni fa presentammo il progetto The Dark Shines a un management leader nel Milanese, e mi dissero “Bello, ma ora si punta tutto sul rap italiano. Se doveste avere questo genere richiamateci!”. Insomma, in tempi non sospetti, ci avevano dato la dritta prima della costruzione a tavolino di tanti big rapper italiani, che sembrano ribelli fuori dal sistema, ma che in realtà sono solo un prodotto di mercato. Capimmo allora che il mercato è così: indotto, ergo o lo segui o sei fuori…
- Con quali artisti sognate di condividere il palco in futuro?
Wow, domandone!… Diciamo che son talmente tanti che dovrebbe essere un evento stile Live Aid.
- Raccontateci un bel ricordo legato alla vostra carriera.
Beh, un episodio molto recente: quando Give Up è entrata nella classifica MEI Indie Music Like nell’Aprile 2015.
Non possiamo che augurare ai The Dark Shines il successo internazionale che tanto meritano. Voi intanto potete continuare a seguirli tramite la loro pagina Facebook, il loro sito e il loro canale Youtube. Potete inoltre trovare i loro brani su Spotify e i-Tunes.
Le nostre interviste agli artisti emergenti e indipendenti tornano domani con ICE. Continuate a seguire tutti i giorni le nostre interviste sulle news di Wikitesti.com e sulla nostra pagina Facebook.
[…] il rock dei The Dark Shines e il Rap/Nu Metal di Ice, Mercoledì vi faremo conoscere un altro rapper, SJ. Il suo vero nome è […]
Comments are closed.