Come anticipatovi nell’anteprima della scorsa Domenica, oggi vi facciamo conoscere un’altra band emergente: Le Madri degli Orfani. Nata in quel di Bergamo, la band è in attività fin dal 2008, da allora le esibizioni sul palco sono state centinaia, così come numerose sono state le demo autoprodotte. Nel Marzo 2015 sono riusciti a pubblicare sotto etichetta il loro primo album di inediti. Ma non vi anticipiamo altro, lasciamo che siano loro stessi a raccontarvi di più. A parlare con noi sono Jim e Logan, i due fondatori del gruppo.
- Parlateci un po’ del vostro gruppo, com’è nato? Chi sono i componenti?
JIM: Le Madri degli Orfani sono nate poco più di sei anni fa dalla passione comune per un certo sound a metà fra il punk ed il cantautorato di Jim e Logan, all’epoca compagni di università. La band poi si è espansa grazie all’arrivo di un batterista (Dario), un bassista (inizialmente Saul, da un anno a questa parte Pao) ed un trombettista (Gianki).
- C’è un motivo particolare dietro la scelta del vostro nome?
JIM: Al primo concerto praticamente improvvisato, quando si era ancora solo Jim e Logan, nell’andare a prendere il treno per raggiungere la venue del live abbiamo per caso visto un cartellone con una rassegna teatrale dal titolo “Le Madri degli Orfani”… Il nome ci è piaciuto e l’abbiamo bellamente scippato!
Quali sono gli argomenti che ricorrono maggiormente nelle vostre canzoni, e perché?
JIM: Sostanzialmente gli argomenti sono due: la vita di tutti i giorni con le sue gioie ed i suoi dolori è l’argomento più intimo, l’altro, più incazzato, si espande invece più nel civile come nel politico. Parliamo di ciò che viviamo, direttamente o meno.
- Da quali artisti trovate l’ispirazione per la vostra musica?
JIM: Nel cantautorato e nel punk, quest’ultimo inteso largamente come attitudine più che come genere (punk è anche Tom Waits per intenderci…).
Parlateci un po’ dei vostri lavori più recenti e di come sono stati portati avanti: si tratta di lavoriautoprodotti o avete un’etichetta alle spalle?
JIM: Il nostro ultimo lavoro è l’album La Grande Abbuffata, ed è uscito per l’etichetta indipendente bergamasca Fontana Indie Label 1933, ma arriva dopo tre precedenti lavori interamente autoprodotti.
LOGAN: In questo disco siamo stati aiutati negli arrangiamenti dal nostro produttore artistico Matteo De Napoli, che ha saputo interpretare i nostri punti forti per valorizzare al meglio il nostro potenziale. E’ un disco pieno di influenze diverse, pieno di contaminazioni.
- Al momento state lavorando su qualcosa di nuovo?
JIM: Singolarmente siamo già al lavoro su nuovi brani, ma è ancora presto per proporli alla band.
Preferiamo prima sfruttare appieno il nostro ultimo album La Grande Abbuffata nel quale crediamo molto.
- Credete sia difficile emergere nel nostro Paese?
JIM: Molto, il difficile sta soprattutto nel pubblicizzarsi senza avere risorse economiche necessarie. Noi continuamo a suonare…e tanto! Si spera che prima o poi qualcuno si accorga di noi!
- Quali sono state le maggiori difficoltà incontrate finora?
JIM: Come già detto, il pubblicizzarsi.
LOGAN: Non solo, credo che una delle maggiori difficoltà per un gruppo che propone musica originale sia quello di farla accettare al pubblico, che spesso è legato alle cover band e ai tributi.
Con quali artisti sognate di condividere il palco, un giorno?
JIM: Libertines, De Gregori, Iggy Pop, Neil Young…ma anche tanti altri!
LOGAN: A me basterebbe già Giorgio Canali!
Raccontateci uno dei ricordi più belli legati alla vostra carriera.
JIM: Il concerto organizzato da noi al centro sociale di Bergamo Pacì Paciana per il nostro quinto anno di attività, una festa con tanti amici che ci hanno accompagnato sul palco e con tanta, tantissima gente presente: l’unica volta in vita mia in cui mi sono sentito un poco rockstar!
L’intervista di oggi si conclude qui, ringraziamo Jim e Logan per la loro disponibilità e vi invitiamo a continuare a seguire Le Madri degli Orfani tramite la loro pagina Facebook, il loro sito ufficiale e quello della loro etichetta, e tramite il canale Youtube della Fontana Indie Label 1933.
Domani la nostra rubrica continua per farvi conoscere un’altra interessante band, sempre dai dintorni di Bergamo: Il Granaio. Non perdetevi l’intervista completa! Se invece volete recuperare l’intervista di ieri, potete leggere quella alla band di rock-demenziale siciliana Civico4.
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