Domenica 28 giugno 2020 è uscito su tutte le piattaforme digitali “Una Rosa Bianca”, il secondo singolo di Giosef, cantautore torinese trapiantato a Rimini.
Nel nuovo brano di Giosef, la “Rosa Bianca” rappresenta tutte quelle cose che ci aiutano in
quei periodi in cui il morale è giù e la nostra fiducia in noi stessi è al minimo. La Rosa Bianca è come una luce, quel qualcosa che ti porta fuori da queste situazioni e ti fa stare meglio.
Ciao Giosef. Parlaci un po’ di te. Quando hai iniziato a fare musica?
Ciao a tutti i lettori di musicisti emergenti. Io sono nato in una famiglia appassionata di musica, mio nonno era insegnante di violoncello, mio padre ha sempre suonato la chitarra e scritto canzoni. Io ho iniziato un po’ tardi, a 23 anni, grazie proprio ad un regalo di mio padre, 4 lezioni di canto e da lì non ho più smesso, ed è iniziato questo percorso bellissimo che è diventata una vera e propria esigenza.
Hai avuto sostegno da parte della famiglia?
Diciamo che i miei genitori mi hanno sempre lasciato libero di fare tutte le esperienze possibili che potessero accrescere la mia vita. Ricordo a 20 anni quando andai a vivere in calabria per seguire la ragazzina che avevo all’ora. E anche nella musica mi hanno sempre sostenuto e permesso di girare l’Italia, fare esperienze tra i vari concorsi canori, corsi ecc. Sono dei genitori presenti ancora tutt’ora.
Ci sono stati periodi o momenti di forte crisi artistica? Se sì, come li hai gestiti?
Posso dire che nel 2010 c’è stata una svolta grazie alla vittoria di una borsa di studio per il Cet Music di Mogol, partecipando al corso per interpreti ho capito e compreso che la direzione musicale che stavo prendendo non era la direzione giusta, che non aveva niente a che fare con chi veramente ero io. Da lì è inziato un bel percorso di conoscenza personale, anche grazie ai maestri di canto che ho avuto nel mio percorso didattico.
Cosa ti spinge a scrivere un testo?
L’esigenza di voler mettere in musica delle emozioni e poterle comunicare affinché possano diventare fonte di stimolo o di ispirazione per chi l’ascolta
“Una Rosa Bianca” nasce da una storia autobiografica?
Diciamo che nasce dalla vita di tutti i giorni, non solo la mia, quella di tutti.
Come inizia il tuo processo creativo?
Ma non c’è un modo preciso.Di solito mi arriva l’idea di un titolo o dell’argomento, poi mi metto al piano e iniziò a lasciarmi andare con una melodia da lì poi trascrivo il testo. Questo è il processo che di solito uso ma non sempre è così, dipende dal momento e da ciò che sento l’esigenza di scrivere e cantare.
Quanto tempo occupa la musica nella tua vita?
Ho scelto la vita che faccio proprio per dare più spazio alla musica, prima del mio trasferimento a Rimini (io sono nativo di Torino) andavo in azienda fino ad orario aziendale (18.00) poi iniziava la mia vita musicale, ora scegliendo di lavorare da casa riesco a ritagliarmi gran parte della giornata in musica e posso scegliere.
A breve uscirà la seconda parte dell’intervista su Giosef
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