Emanuele Inserto intervista in esclusiva scopriamo chi è

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Diamo il benvenuto a Emanuele Inserto su musicisti emergenti.

Emanuele Inserto nasce a Tivoli nel 1976. Inizia sin da bambino lo studio del pianoforte e della teoria musicale.
Fondamentale, nella sua vita artistica l’incontro, negli anni ’90, con il chitarrista-compositore Enrico Petrucci, del quale diviene prima allievo e in seguito collaboratore. Assieme a quest’ultimo, fonda nel 2009 il gruppo “Hijos del Compás”, del quale è cantante e chitarrista ritmico fino al novembre del 2015. Il duo, scioltosi nel febbraio del 2016, ha tenuto, durante il suo periodo di attività, centinaia di concerti in tutta Italia, spesso anche in cointesti diplomatici ed accademici.
Da sempre appassionato della forma canzone, Emanuele ha pubblicato tre album solisti di canzoni proprie e collabora attualmente con moltissimi artisti della scena romana, tra cui: Alfredo Tagliavia, Paola Antonelli, Fabio Pratesi, Giava Giombini, Francesco Ferrarelli (Randevù), Zabet, Enrico Belardi (E42).

Iniziamo subito con le domande.

Parlaci un pò di te. Quando hai iniziato a fare musica?

Ho iniziato all’età di otto anni circa, presso la mia scuola elementare. Il mio primo strumento è stato il pianoforte. Lì ho imparato anche la teoria e il solfeggio e scale su scale. Ore e ore di scale ed esercizi propedeutici….

Quali argomenti tratti nei tuoi testi?

Un argomento ricorrente in varie forme è la sopraffazione e, in questo senso, “Aspettando i barbari”, il mio ultimo singolo è una canzone emblematica. Ritengo che l’uomo occidentale contemporaneo sia soggetto ad una regressione indotta dall’alto. Una regressione mentale, culturale e spirituale che lo rende debole e soggetto alle più svariate forme di schiavitù.
Altri argomenti che tratto sono l’amore e il sesso. Il primo è un tema praticamente inesauribile. Come ha già detto Vecchioni: “Eppure non finisce mai!”. Il secondo si presta al gioco e fornisce alla musica un’energia continuamente rinnovata.

Quanto tempo occupa la musica nella tua vita?

Tutto il tempo possibile. Tutti i giorni e non basta mai!

Raccontaci il ricordo più bello della tua carriera

Ce ne sono molti. Uno fu nel 2003, quando suonai, a fianco del maestro
Enrico Petrucci, presso la Società Geografica Italiana, che ha sede in Roma e una signora, malata terminale, mi ringraziò fino alle lacrime per averle recato un’immensa gioia e averle alleviato enormi sofferenze. Un altro, più di recente, nel 2016, in un concerto al Mameli 27, sempre a Roma, assieme agli amici musicisti più cari. Fu veramente molto emozionante.

Che rapporto hai con i social network? Come possono rimanere in contatto i tuoi fan con te?

Non mi dispiacciono i social network. Sono un buon mezzo per farsi pubblicità. Solo che ti levano un sacco di tempo. Uso prevalentemente facebook e non mi iscrivo ad altri social per questo motivo. Non posso dedicare troppo tempo alla rete. Devo suonare.
Per seguire le mie attività, il modo più semplice è collegarsi alla mia pagina facebook e premere “Mi piace”. www.facebook.com/musicainserto

Progetti per il futuro?

Voglio produrre altri due singoli con videoclip entro la fine dell’anno e poi dedicarmi all’incisione di un nuovo album solista, che sarebbe il quarto della mai vita.

Ecco come contattare Emanuele Inserto
Email ufficiale: [email protected]
Facebook: https://www.facebook.com/musicainserto

Ringraziamo Emanuele Inserto per l’intervista.

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