È arrivato il momento di conoscere meglio Shale Gee, artista di origini salentine di cui vi abbiamo parlato nell’anteprima di Domenica scorsa. Dopo Memi e Vedova Nera, questa è la nostra terza intervista ad una rapper, ed è sempre bello notare come la diffusione del Rap sia stata molto trasversale nel nostro Paese; abbiamo infatti avuto a che fare con uomini e donne provenienti da qualsiasi regione d’Italia, dai quindici ai trentacinque anni. È evidente che il successo di questo genere musicale non conosce sosta; il fatto di essere molto versatile, e molto legato alla spontaneità e all’interiorità dell’artista lo ha reso il mezzo di “comunicazione artistica” preferito dalle nuove generazioni. Ma ora torniamo alla protagonista di oggi nella nostra rubrica dedicata agli emergenti, e vediamo cos’ha da dirci la talentuosa Shale Gee.
- Parlaci un po’ di te e del tuo avvicinamento alla musica.
Mi chiamo Valentina Gatto in arte Shale Gee, origini salentine, classe 1991. Il mio legame con la musica nasce fin da quando ero una bambina, avendo un padre appassionato di black music, anche se in realtà il mio primo amore è stato la musica dance, tutt’ora molto presente nella mia vita. All’età di 13 anni vidi in tv un esibizione di Eminem e ne rimasi folgorata. Da lì in poi capii che anch’io volevo fare quel tipo di musica, anche perché col passare degli anni è diventata proprio un esigenza.
- Quali argomenti tratti maggiormente nelle tue canzoni?
Sicuramente temi sociali. Ad esempio mi è capitato per il brano contro l’omofobia, quello contro la violenza sulle donne, ma anche temi introspettivi, che trattano ogni tipo di emozione e la semplicità quotidiana.
- Cosa pensi della scena Rap italiana contemporanea?
Penso che, rispetto a tanti anni fa, siano cambiate molte cose. Prima era quasi un genere di nicchia, underground. Ora è un genere molto più in vista, grazie anche alla fetta commerciale. Io penso che non sia un male, non ho degli stereotipi e non giudico nessuno. Per me la cosa fondamentale è che la musica mi susciti in qualche modo un emozione. Mi fa piacere che venga dato più spazio, a patto che ognuno possa cogliere la vera cultura che c’è dietro.
- Trovi che sia difficile emergere nel nostro Paese?
Per alcuni aspetti sì, per altri no. Rispetto a prima è più facile, grazie anche al grande ausilio di internet che è un mezzo potentissimo per mettersi in luce. Dall’altro lato, bisogna sapersi distinguere rispetto a una ormai grossa fetta di musicisti , anche emergenti, quindi secondo me non è sempre facile venir fuori.
- Quali sono le maggiori difficoltà che hai incontrato nel corso della tua carriera?
Se devo parlarne al livello musicale, diciamo che i miei brani sono sempre stati forse più “underground”, testi a parte… Quindi per me la “difficoltà” stava nell’utilizzare un certo tipo di mood che magari prima non ero abituata ad usare, anche per cercare di arrivare a più persone. Però provare ad addentrarsi in qualcosa di poco esplorato prima fa parte dell’evoluzione musicale. Ne ho dato prova proprio nel nuovo brano Pensa, dove mi sono cimentata per la prima volta in un ritornello cantato, cosa che pensavo poco fattibile per le mie corde vocali. Non avendolo mai sperimentato, pensavo di stonare alla grande! (ride, NdR) Per il resto poche difficoltà, le critiche per me non sono un problema, anzi, fanno parte della crescita.
- Parlaci appunto dei tuoi brani, quali sono i tuoi ultimi lavori?
Come dicevo pocanzi, l’ultimo mio lavoro è Pensa, brano che tratta il delicatissimo tema della violenza sulle donne. È un pezzo a cui tengo moltissimo, ed è stato scritto per la prima volta a quattro mani con BusyMantra, uno dei componenti della mia crew, la Fat Cap Family. Il beat è stato prodotto da Dr.Taco, un altro dei componenti. È un brano dolce ma deciso, atto a scuotere le coscienze.
https://youtu.be/KCrhSE7YzIQ
- Ti autoproduci o hai un’etichetta alle spalle?
Al momento mi autoproduco. Ho avuto diverse proposte da alcune etichette, ma desidero valutare con calma. Per ora va bene anche questa “libertà”.
- Stai già progettando qualcosa di nuovo?
Sì, in progetto c’è un nuovo mini-EP da solista a cui sto già lavorando.
- Più in generale, quali sono le tue aspirazioni per il futuro?
In futuro spero di poter continuare a fare tutto questo, e con il mio messaggio di riuscire ad arrivare nel cuore della gente. Per il resto sono decisa a cogliere al volo quello che mi verrà proposto, non mi pongo limiti insomma.
- Siamo giunti alla fine, raccontaci un bel ricordo legato alla tua carriera da rapper.
Sicuramente ogni live che ho fatto mi ha donato un emozione indescrivibile. E poi quando sono stata intervistata dagli amici di Arcigay Salento, ai microfoni di Oz Radio, a proposito del mio brano contro l’omofobia. Lì ho capito quanto quel pezzo fosse entrato nel cuore della gente e mi ha regalato una carica molto forte. Ovviamente questo vale per ogni intervista che mi è stata fatta, e per ogni qualvolta che ho avuto un contatto col pubblico. Anche chiudermi in studio mi dà sempre una grande emozione, perché in quel momento sono davvero me stessa.
Ringraziamo Shale Gee per averci rilasciato questa intervista e averci fatto conoscere la sua musica e la sua idea di Rap. Abbiamo conosciuto un altro importante tassello dell’immenso panorama emergente italiano, e speriamo che Valentina continui a crescere, a creare e a farsi conoscere. Se volete rimanere aggiornati sulle sue nuove release, potete seguirla sulla sua pagina Facebook e sul canale Youtube.
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