L’autore di “Inesorabilmente”, Giovanni Zavagno si racconta in un’intervista esclusiva!

0
746

Il suo ultimo singolo “Inesorabilmente” è disponibile in radio e su tutte le piattaforme streaming dal 28 gennaio scorso. Accogliamo Giovanni Zavagno per un’intervista esclusiva!

Ciao Giovanni, come è nata la tua passione per la musica?

La passione per la musica l’ho sempre avuta, sin da bimbo, quando a gambe larghe sedevo in prossimità di un giradischi ascoltando le canzoni dei Beatles. L’esplosione artistica si è rivelata verso i 14 anni quando per gioco mi sono messo a strimpellare una chitarra con sole 4 corde. Ho capito che nonostante tutto, uno strumento poteva tornarmi utile per scrivere qualcosa di mio, e allora.. eccomi dedito ad imparare i rudimenti della musica per iniziare a buttare giù qualche riga di testo musicato. Quindi ecco le prime canzoni alle quali si sono susseguite molte altre sempre più elaborate e vicine alla mia personalità sino a trovare il mio stile. I primi gruppi, le bands che ambivano a fare serate dapprima per gli amici, sono diventate un modo per imparare a stare sul palco ed il pretesto per far conoscere le mie canzoni.

Vogliamo sapere di più su di te, chi è Giovanni Zavagno?

Il mio nome è Giovanni e sono nato nel 1972 a Udine, da un padre operaio ed una madre casalinga. Cresciuto come tanti bambini a Nutella e cartoni animati sono sempre stato un tipo piuttosto timido e riservato. Facevo amicizia con difficoltà e quando ci riuscivo davo corpo e anima al rapporto, un po’ come accade adesso. Ho sempre creduto nell’amicizia profonda e ho sempre dato tutto me stesso per alimentare i migliori sentimenti dando valore a chi mi stava a fianco. L’adolescenza è stata quella che mi ha portato ad avere le prime inquietudini scaturite dalla voglia d’essere unico, dalla frenesia di pormi agli altri per la mia, appunto, unicità. Ciò ha contribuito ad accrescere il mio amore per la musica e purtroppo ad allontanarmi da certi insegnamenti famigliari che mi volevano ben piantato con i piedi per terra.

Io invece sognavo di diventare un musicista. Sognavo di vivere con la mia musica attraverso canzoni che scrivevo con il cuore in mano che diventavano sempre più ispirate. Oggi, mi rendo conto che pur avendo scritto molto non sono stato in grado di propormi al meglio delle mie possibilità proprio perché timido e riservato.

Come è stato il processo di creazione di “Inesorabilmente”?

È  una canzone parzialmente autobiografica scritta insieme a Valeria Rossi che mi ha dato il cosiddetto “la” per cominciare. Ci siamo conosciuti su Facebook e quasi per gioco le inviai alcune mie canzoni che con grande gentilezza ascoltò positivamente. Ci scambiammo numeri telefonici ed indirizzi mail e successivamente fece in modo di ispirarmi attraverso alcune sue frasi scritte in un taccuino. Quelle frasi divennero per me una dolce ossessione, tanto che nel giro di poche ore venne alla luce il brano. “Inesorabilmente” descrive un tormentato vivere alla giornata intriso di ricordi del passato che soprattutto si riferiscono al periodo della mia fanciullezza. I ricordi di una madre che per quanto fosse stata presente  non ha saputo trasmettermi quella sicurezza che mi avrebbe reso forte e uomo. Ma io non la colpevolizzo, so che nonostante tutto qualcosa ci ha messo lo zampino, un destino che mi avrebbe da sempre segnato e che nonostante tutti gli sforzi non sarebbe cambiato. Ma come dicevo prima si tratta di una canzone in parte autobiografica, e mentre io nella realtà sono riuscito a prendere in mano la mia vita, il protagonista, al contrario, decide di farla finita e raccoglie tutto il suo coraggio per abbandonarsi alla morte. Sono quindi partito da un’idea di base riferita alla mia esistenza immaginando come qualcun altro si sarebbe potuto comportare se si fosse trovato nella medesima situazione.

E come è nato il suo videoclip?

Si tratta di un video realizzato da Massimo Passon del Master Studio di Udine creato da lui conseguentemente alla sua personale ispirazione. Ha cercato di rendere vivo il testo attraverso delle immagini che scorrono lente e che danno un senso visivo alle parole del testo che io canto. Nel video vi sono immagini di bimbi che giocano spensierati sull’erba, con i loro genitori, vivono le emozioni che ogni bambino deve vivere, fatte di gioiosi momenti. Una ballerina che esegue passi di danza rende fluido lo scorrere del tempo che inesorabilmente porta le immagini al blu di un mare movimentato che pare essere senza fine.

Quali sono le tue influenze artistiche?

Ascolto molta musica italiana degli anni passati e principalmente proveniente dagli anni 80 e 90. Non nego però che chi ha rubato il mio cuore siano stati soprattutto artisti come Biagio Antonacci e Nek con i loro primi lavori. Ovviamente le canzoni che scrivo sono di stampo diverso,  nonostante le ispirazioni prendano origine da un sound melodico che molto ha di quegli anni. Scrivo per il piacere di scrivere e non seguo le mode. Sarà proprio per questo che le mie canzoni sono così diverse fra loro.

Cosa ne pensi della scena musicale italiana?

Mi sento un pesce fuor d’acqua. Mi è difficile parlare di artisti che musicalmente sono molto lontani da quello che faccio io perché li sento quasi degli stranieri. Oggi va di moda qualcosa che è diverso dalla mia musica e per quanto io cerchi e mi sforzi di capirli non ne rimango affascinato, però nutro il massimo rispetto perché sono consapevole che hanno il loro valore in un contesto sociale che muta repentinamente. I giovani scelgono in funzione delle loro necessità e accade ciò che è sempre accaduto e cioè che le nuove generazioni creano i propri eroi.

Cosa ci dobbiamo aspettare in futuro?

 Sto lavorando ad un Ep con cinque canzoni al suo interno ed Inesorabilmente fa appunto parte di questo progetto che vedrà la luce fra qualche mese. Le canzoni sono eterogenee e sono sicuro che piaceranno proprio perché diverse fra loro.

Puoi trovare Giovanni Zavagno su Facebook e su Instagram

L’articolo L’autore di “Inesorabilmente”, Giovanni Zavagno si racconta in un’intervista esclusiva! proviene da Musicisti Emergenti.