Oggi si parla ancora di rap nella nostra rubrica. Conosciamo un rapper giovanissimo ma già avviato, che ha iniziato a scrivere testi praticamente da bambino, acquistando poi, col tempo, tecnica e dimistichezza. Stiamo parlando di Key Elle, all’anagrafe Kevin Labate, classe 1994. Ad oggi conta diversi singoli in repertorio, e vale la pena ascoltarli tutti sia per il lavoro musicale che c’è dietro, sia, soprattutto, per i testi non banali ma profondi e sinceri. È arrivato il momento di parlare con Kevin e lasciare che ci racconti di più su di lui.
- Parlaci un po’ di te: come e quando è iniziato il tuo legame con la musica?
Mi chiamo Kevin Labate, in arte Key Elle, sono un ragazzo di vent’anni che abita in una normalissima cittadina di nome Tradate in provincia di Varese. La musica mi è sempre piaciuta fin da piccolo, iniziando dalle recite all’asilo, ero sempre al centro dell’attenzione perché volevo sempre cantare; dopodiché in qualunque karaoke della zona ero sempre presente e mi facevo notare. Nel frattempo, all’età di dodici anni incominciai a scrivere dei testi rap ispirandomi al mio idolo J-ax, ma fu solo nel gennaio 2013 che conobbi Stefano Chieffallo e grazie a lui registrai poi le mie canzoni!
- Di cosa parli nelle tue canzoni?
Nelle mie canzoni amo parlare dei fatti reali, e concreti, non mi piace parlare della droga o se lo faccio lo metto in un contesto serio; io con la musica comunico tutto quello che nella vita reale non riesco a dire e di certo le “cavolate” le tengo per me. Vi faccio un esempio, delle mie sei canzoni, in due cito la società d’oggi che non da a noi giovani spazio di essere ciò che vogliamo essere davvero, e dall’altra parte cito anche le disgrazie che succedono in questo mondo come le ragazze maltrattate dai propri fidanzati, i neonati ammazzati ecc… Ho dedicato anche una canzone ad un mio caro amico che è affetto dalla leucemia. Infine l’ultima, per ora, che ho pubblicato è La Luna, dedicata a due persone a me molto care che sono venute a mancare poco tempo fa.
- Pensi sia difficile farsi notare nel tuo campo, in Italia? E cosa pensi del modo in cui è cresciuta la scena rap del nostro Paese in questi ultimi anni?
Io credo che la concorrenza in questo mondo sia davvero tanta, ormai anche i bambini fanno “rap” ma a parte questo io credo che sia difficile perché ci sono davvero degli artisti bravi in giro e quindi diventa più difficile farsi notare almeno che non fai davvero qualcosa di innovativo.
La nuova scuola a me piace, però è vero anche che la vecchia scuola ha quello stile che oggi in pochi hanno, se non proprio i rapper della vecchia scuola stessa che cantano ancora; io credo che il rap si sia evoluto tanto negli ultimi anni unendosi ad altri generi come il pop, l’hardcore, il rock, e altri… E credo che questo sia positivo da una parte e negativo dall’altra. Positivo perché comunque si è venuto a creare qualcosa di innovativo con vari generi e artisti differenti, facendo capire che il rap non è solo underground ma lo si può unire ad altri generi/stili; negativo perché cosi non è più il vero rap! Non è più quello stile che è nato nel Bronx a New York. Detto questo io penso che nella nuova scuola ci sono dei rapper davvero bravissimi e quindi credo che, nonostante tutto, la scena rap nel nostro paese stia facendo dei passi da gigante.
- Quali sono state le maggiori difficoltà incontrate finora?
C’è stato un periodo della mia vita dove avevo tutti contro ed io ero solo, le uniche persone che avevo vicino erano la mia famiglia e la mia ragazza; beh in quel periodo non riuscivo ad essere me stesso, avevo persone che parlavano male di me, altre che dicevano che non sapevo cantare, che dovevo mollare subito, che non ero un vero rapper (anche se sinceramente il mio stile è più sul pop/rap e questo l’avevo detto fin dalll’inizio). La musica mi ha aiutato tanto in quel periodo che credo essere stato il più brutto della mia vita.
- Parlaci del tuo ultimo singolo.
Il mio ultimo singolo è La Luna, come ho detto prima l’ho dedicata a due persone a me molto care che sono venute a mancare poco tempo fa. In questa canzone ci ho messo proprio tutto me stesso, ci ho messo tutto ciò che provavo, i miei sentimenti di rabbia, gioia, tristezza, malinconia, tutto in una sola canzone! Ho cercato di arrivare al cuore delle persone, lasciando stare i soliti argomenti, io ho parlato di un fatto che purtroppo è accaduto a tutti noi, quindi c’è anche una forma di comprensione tra le persone. Questo titolo l’ho scelto perché guardando la luna e sapendo che mia nonna è lassù, beh mi viene in mente lei e credo sia una sensazione bellissima, spero che lassù saranno orgogliosi di me.
- Ti autoproduci o sei sostenuto da un’etichetta?
Non ho nessun etichetta alle spalle e quindi mi autoproduco.
- Hai in progetto qualcosa di nuovo?
Ho ben due singoli già belli pronti da far uscire in questi mesi, e dopodiché mi dedicherò ad un mio mixtape con la collaborazione di vari artisti della zona, spero sempre di fare tanti live in giro, mi piace stare sul palco e vedere la gente che applaude e urla il mio nome.
- Raccontaci un bel ricordo legato alla tua carriera da rapper.
Ne ho tanti di ricordi legati alla musica, a parte i moltissimi complimenti che ricevo dalla gente riguardo le mie canzoni, c’è un ricordo per me bellissimo che risale a quando ho pubblicato Non smettere mai di lottare, la canzone che ho dedicato ad un mio amico malato di leucemia. Oltre ai complimenti dalla gente ho ricevuto un sorriso da lui, l’ho reso felice, e sentirsi dire: “Kevin non ho parole per descrivere quello che mi ha trasmesso questa canzone, è stupendo!” per me è una sensazione meravigliosa! È una soddisfazione unica e stupenda!
Le canzoni di Key Elle, non restano semplicemente in testa, restano anche nell’anima perché portano a riflettere riguardo situazioni molto comuni, ma a cui spesso si evita di fare riferimento. Lo ringraziamo per aver deciso di parlare con noi e vi invitiamo a continuare a seguirlo tramite la sua pagina Facebook e di ascoltare tutti i suoi brani presenti sul suo canale Youtube.
Non perdete la seconda intervista di oggi, nella quale parleremo con un altro rapper: Nuyaka. Se volete recuperare le interviste di ieri, potete leggere quella ai Living Core e quella al rapper Piede.
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