Interviste | Conosciamo i The Dominoes

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Ricomincia la settimana (pur nel bel mezzo di un ponte festivo) e ricominciano anche le nostre interviste dedicate ai musicisti e cantanti emergenti provenienti da tutta Italia. Come anticipatovi nella anteprime di Sabato, oggi conosceremo due band molto diverse per storia e formazione, ma entrambe con la stessa passione e determinazione: i The Dominoes, dalla provincia di Monza, e gli Zeno, dal torinese.
A parlare con noi, nella prima intervista di oggi, è Alessia Manzo, lead vocalist e fondatrice dei The Dominoes. È arrivato il momento di lasciar parlare lei e di conoscere meglio la sua band attraverso le nostre domande.

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  • Come sono nati i The Dominoes? E chi sono i componenti?
    Siamo nati nell’Ottobre del 2011. Le prime ad incontrarsi siamo state io ed Arianna, la chitarrista: il nostro primo incontro è avvenuto grazie ad un amico in comune che aveva deciso di creare un gruppo in cui io ricoprivo il ruolo di seconda voce e Arianna di chitarrista solista.
    Dopo poco tempo questo gruppo si è sciolto e Arianna mi ha contattata proponendomi di formare un gruppo nuovo: io come lead singer e lei come chitarrista solista. Mancavano bassista e batterista. Simone, il bassista, frequentava lo stesso corso di teatro che frequentava Arianna: ha scoperto quasi per caso che Simone suonava il basso e quindi gli ha proposto di entrare a far parte del gruppo. Abbiamo trovato Jack, il batterista, grazie ad un annuncio messo sulla bacheca del liceo che frequentavamo. Trovati tutti i componenti, abbiamo iniziato con le prime prove. Ad un anno dalla formazione abbiamo iniziato a suonare nei primi locali e feste di paese: ci divertivamo e le persone che venivano a sentirci si divertivano; era questo quello che importava. Dopo queste prime esperienze c’è stato una sorta di boom e abbiamo iniziato a ricevere diverse chiamate da parte di alcuni locali in cui suoniamo tutt’ora, a fare da spalla a band con più esperienza e a partecipare ad alcuni contest, quasi non ci credevamo nemmeno noi! Così, tra una serata e l’altra, arriviamo ad oggi: ci stiamo concentrando sulla composizione dei nostri inediti, ma non mancano le nostre serate “classiche” a base di cover rock, hard rock e metal. Adoriamo suonare e amiamo le serate in cui si crea una grande interazione e affinità con il pubblico. Cerchiamo sempre di dare il meglio di noi stessi per far sì che ogni serata sia indimenticabile.
  • Il vostro nome ha un significato particolare?
    Diciamo di si. Durante le prime prove succedeva sempre che qualcuno facesse cadere qualcosa innescando un meccanismo a catena. Così abbiamo pensato all’effetto domino e quindi è venuto fuori The Dominoes.

 

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  • Parlaci un po’ dei vostri lavori più recenti e di come sono stati portati avanti: si tratta di lavori autoprodotti o avete un’etichetta alle spalle?
    È da poco che abbiamo iniziato a comporre inediti: per ora sembra un meccanismo fatto di alti e bassi, basta poco per buttarsi giù. Abbiamo come punti di riferimento delle band che sono state o sono ancora dei mostri sacri della musica e se si inizia a paragonare il proprio lavoro al loro ci si mette poco ad abbandonare tutto! L’importante è sempre divertirsi e creare qualcosa di stimolante per il gruppo e che possa piacere al nostro pubblico di riferimento.
    Se incidessimo un primo CD penso che sarebbe autoprodotto, ma non si sa mai.
  • Di cosa parlano le vostre canzoni?
    Parliamo di esperienze di vita comune: uscire, divertirsi con gli amici, non avere limiti; ma anche di voglia di cambiare e di rialzarsi dopo una sconfitta. Parlare di questo tipo di esperienze ci sembra la cosa più naturale da raccontare in una canzone.
  • A quali artisti vi ispirate per comporre la vostra musica?
    Stando ai brani composti fino ad ora, il nostro genere di ispirazione è sicuramente l’hard rock, anche se siamo dell’idea di sperimentare per poter trovare il genere che più si adatta a noi in veste di compositori. Sicuramente siamo ispirati da tutti quei gruppi di cui interpretiamo i brani: AC/DC, Led Zeppelin, Guns n’ Roses, Queen, Aerosmith, Judas Priest, Metallica, Iron Maiden.

 

 

  • Credi sia difficile emergere musicalmente in Italia?
    Si, molto. In generale il mondo della musica è uno dei più difficili in cui farsi strada e lo è ancora di più se consideriamo che il genere rock in Italia non ha una grandissima presa come in altri Paesi.
  • Quali sono state le maggiori difficoltà incontrate finora?
    Forse il non essere trattati seriamente in alcuni casi: capita spesso che alcuni locali/organizzazioni ti facciano suonare senza neanche offrirti un panino per cena. Noi ci divertiamo, suoniamo con piacere, ma penso che alcune persone non capiscano il lavoro e l’impegno che sta dietro ad una band: ci sono le prove, il tempo dedicato alle lezioni, la benzina e il lavoro per montare tutta la strumentazione da palco.
    Le difficoltà sono anche dettate dal fattore età: siamo giovani, quindi le persone pensano di potersene approfittare o di poterci manipolare in qualche modo con false promesse o finti ingaggi.
  • Quali sono le vostre aspirazioni per il futuro?
    Non ci poniamo degli obiettivi di lungo termine, viviamo la nostra storia giorno per giorno, serata dopo serata. Il nostro gruppo è nato come un semplice modo per divertirsi, esercitarsi e condividere insieme la passione per la musica rock. Come obiettivo di medio termine potremmo considerare l’incisione di un disco anche solo per capire quale impatto potremmo avere sul pubblico esclusivamente con i nostri brani.
  • Raccontaci di un bel ricordo legato alla vostra carriera.
    Sinceramente? È difficile non avere almeno un bel ricordo per ogni serata fatta insieme. Provo ad azzardare una risposta: due anni fa abbiamo partecipato ad un contest che per noi era davvero molto importante, siamo arrivati secondi e ci siamo aggiudicati una serata tutta nostra nel locale che organizzava il contest. Quella serata è stata magica! Il tempo sul palco è volato, si sentiva l’unione della band e la forza che ne veniva fuori, eravamo un tutt’uno con il pubblico. Penso che non lo dimenticheremo mai!

 

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Grazie quindi ad Alessia per aver parlato con noi e per averci fatto conoscere i The Dominoes. Speriamo di ascoltare molto presto il loro primo album di inediti e di avere quindi altre news su di loro. Se volete continuare a seguirli, potete farlo tramite la loro pagina Facebook e il loro canale Youtube.
Tra poco conosceremo da vicino gli Zeno, non perdete la seconda intervista di oggi!
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