Tokala si racconta in un’intervista a Musicisti Emergenti. Scopriamo chi è il cantante romano che ha fatto uscire da poco il nuovo singolo “Uomo di Plastica“.
“Un saluto al magazine Musicisti Emergenti e grazie in anticipo per l’intervista rilasciata”(Tokala)
A che età ti sei innamorato della musica?
Principalmente ho cominciato a capire cosa sarebbe diventata per me la musica sin da presto, più o meno intorno l’età di 8 anni quando sbirciavo tra i cd che erano a casa, oppure dischi che mi regalavano o compravo …. parliamo di Dionne Warwick, Phil Collins, Queen, 50 cent , Eminem, Alex Baroni, Prodigy , Colle der Fomento and so on…
Hai avuto sostegno per portare avanti questo sogno?
Diciamo che, a parte la pazienza, delle nostre famiglie (parlo anche per i miei soci) , io e il mio attuale gruppo non abbiamo mai ricevuto reali opportunità o aiuti per poter intraprendere una carriera musicale: non abbiamo effettuato nessuno studio, o lezione di musica per intenderci, o essere inseriti in ambienti del settore, noi più che altro veniamo tutti da classe operaie: l’obiettivo della nostra vita sociale, principalmente, era ed è tutt’ora lavorare.
La passione, comunque, ci ha temprato, e ha fatto si che l’unico sostegno è venuto da noi stessi, permettendoci di recuperare , giorno dopo giorno, ringraziando ancora di non esserci mai arresi…sempre indipendenti…Self Made
Cosa fa scattare la penna sul foglio e ti fa scrivere una canzone?
Principalmente la rabbia. Tutte le cose rimaste dentro nell’inconscio e che ci turbano prima o poi devono trovare una valvola di sfogo: quella è la mia… dopodiché l’arte oratoria viene tramandata da secoli, e, quando non saremo più qui, il nostro suono rimarrà comunque. Infine, la possibilità di poter parlare e comunicare un messaggio alla gente, che sia esso sociale , di strada o d’amore per esempio…
Raccontaci la più brutta esperienza sul palco e come ne sei uscito?
Serata in un locale con dj set e live performance del sottoscritto. A metà esibizione l’impianto audio del locale va totalmente in black out…è finita che ho fatto freestyle per 15 min finchè non hanno risolto
Ti ricordi la prima canzone che hai scritto? Che età avevi? Di cosa parlava?
One night stand e Hitman, ancora su youtube, sono state le mie due prime canzoni in inglese…avevo circa 16 anni, parlavo della voglia di evadere ,cosa che noto ancora oggi, in parte…
C’è un musicista che veneri? Chi è? Come ha influenzato la tua musica?
Domanda davvero difficile in quanto sono tanti gli artisti che mi hanno influenzato e, che oggi ancora, mi influenzano…
Per l’impegno sociale/artistico in passato mi riferisco a figure come Bob marley, Tupac, Guru dei GangStarr , George Michael, Black Sabbath.
Per lo stile e il flow sono tanti: per esempio Three 6 Mafia, Bone thugs n Harmony, UGK, Booba, Mafia K1, Fintelligens, Tommy Wright III, Harry Fraud.
Per la potenza della musica: System of a down, Linkin Park, Jane’s Addiction, Fela Kuti, G unit, etc, etc…
Cosa c’è nella tua playlist Spotify?
Troppa roba ….
Berner, Juicy j, Cookin Soul , PLK , PNL, Travis Scott, Alkaline, Jahyanai, Mo Kalamity, Orelsan, Tego Calderon, Montana of 300, Night Lovell, un po di techno, un pò di UK Grime and so on again…
Cosa pensi dell’evoluzione della scena Hip hop?
Negli Usa, Francia e America Latina bene …. In Italia, invece, a volte, mi chiedo se esista una scena?!!!
Comunque, in linea di massima, si è perso un po’ il senso del tutto…del valore della musica e dell’importanza sociale che ha.
Al giorno d’oggi, chiunque è un artista ormai…ma, vi ricordo, che, alla fine, indipendentemente dal contratto discografico, il vero riconosce il vero.
Parlaci della soddisfazione più grande che ti ha dato l’aver preso questa
strada..
Mah, per me, la musica è semplicemente tutto: l’unica che è sempre stata presente nella mia vita nei momenti di gioia e non.
L’aver preso questa strada, diciamo, che, dopo un po’, ti diventa (almeno per me) come una sorta di impegno che hai nei confronti del pubblico che ti ascolta: cerchi sempre di far uscire un pezzo con un messaggio. La soddisfazione più grande è quando, inaspettatamente, arriva qualcuno che ti dice che la tua musica spacca, cosa significa il testo e quando uscirà la prossima!
Hai avuto delle “muse ispiratrici” per scrivere “uomo di Plastica”? Oppure
parli più in generale di come si sono evolute le cose nel mondo musicale e
dello spettacolo?
Le mie muse per scrivere ”Uomo di Plastica” sono state la sfilza di trapper a basso contenuto intellettuale che, da anni ormai, macchiano la grande tela dell’hip hop…sempre a livello nostrano intendo.
Come hai passato la quarantena?
Lavorando…essential worker!
Per il rest,o scrivendo musica, allenandomi fisicamente , meditazione e good spliffs!
Come vedi il mondo musicale nel futuro post Covid?
Mah, la gente sembra essersi un pò stufata di questa scena finta. A mio avviso, e orecchio, per andare avanti sembra che si stia rispolverando il passato. Vedremo…
Progetti per il futuro?
Innumerevoli, è solo l’inizio! In vista ci sono tante collaborazioni, quindi stay ready!!!
La nostra piattaforma si chiama Musicisti Emergenti. Cosa consiglieresti ai
musicisti emergenti?
Consiglierei di credere in sé stessi perchè vi troverete soli molte volte. Consiglio di non credere allo showbiz, non sprecatevi. Consiglio di essere originali e non copiare i pezzi: aborro chi fa i remix trap di canzoni vecchie storiche. Consiglio di aprire la mente. Agli italiani consiglio di ascoltare roba gagliarda estera, e non sto parlando di Drake o Tekashi. Ascoltate musiche di civiltà diverse e capite cos’è la musica e come muove l’aria e interagisce col nostro corpo e cervello.
Se ti è piaciuta l’intervista, in esclusiva, su Musicisti Emergenti di Tokala, leggi anche https://musicistiemergenti.it/2020/08/uomo-di-plastica-il-singolo-scorretto-di-tokala/
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