Rapper emergenti | Intervista completa a Lode

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La settimana giunge al termine, chiudiamo questi primi cinque giorni di interviste con due interessantissimi artisti, più tardi parleremo col cantautore romano Mario Vetere, ma ora andiamo a conoscere un rapper molto promettente di cui vi avevamo già parlato lo scorso Mercoledì, stiamo parlando di Lode, nome d’arte di Piotr Caso, classe 1993.

 

  • Parlaci un po’ di te e di come è iniziato il tuo legame con la musica.
    Una domanda classica a cui vedo sempre delle risposte abbastanza precise! Faccio i complimenti a chi riesce a ricordare il periodo in cui ha approcciato con la musica! Sinceramente io non lo so, posso dirti che non ricordo assolutamente quando ho iniziato ma ricordo bene il modo! Non ho mai suonato uno strumento e ascoltavo principalmente musica punk con poche eccezioni per il rap italiano, fatto sta che la mia memoria non ricorda un periodo che non abbia come sfondo una penna ed un foglio, ora ho 23 anni e fino ad ora mi sono ritrovato ad andare da Nord a Sud per l’Italia per svariati motivi, non avendo il tempo di crearmi una vera e propria “compagnia fissa” ho imparato a parlare, anzi, a ragionare con un foglio. ECCO!!! Inizia qui il mio primo appoggio alla “musica”, lo metto tra virgolette perché inizialmente scrivevo e basta, senza attenermi ad un tempo o a dei BPM ecc… scrivevo. Lentamente ho iniziato ad attenermi a delle metriche, inizialmente prese dai libri di scuola (ride)…Poi un giorno, ascoltando un pezzo di DMX, mi sono detto: VOGLIO FARE QUESTA COSA! Mi sono attenuto al tempo di un beat e ho scritto il mio primo testo.
  • Quali argomenti tratti maggiormente nei tuoi testi?
    Io ragiono, traggo le mie conclusioni mentre scrivo, inserisco i nomi o quasi dei “colpevoli” di tutto quello
    che si vede in giro. ATTENZIONE: non parlo di serial killer (a volte sì), parlo del sistema in cui ci troviamo attualmente, parlo di come il 90{1828d8a113ea18e7e2814cc986215db4413ec13baf0253eb71d1d119d9701a2d} della popolazione non si renda nemmeno conto di quanto siamo costantemente regolati. Ho trattato temi come il Progetto ELF (informatevi!) ho scritto di FuckUp, un ragazzo che è riuscito ad entrare nei sistemi della CIA, purtroppo è stato bruciato vivo nella sua stanza la sera stessa. Qualche piccola soddisfazione me la sono presa con il pezzo Colore Cianuro, nell’ultima strofa accennai alla Banca Centrale (che fu fondata circa 3 anni dopo) e al suo modo di operare e come rapportarsi al PORTATORE DI MONETA. Nel prossimo video (che uscirà a breve) il testo è dedicato principalmente alla TV, cerco di esprimere la mia idea a riguardo e di come siamo convinti che tutte le soddisfazioni abbiano un collegamento ad essa tramite fiction, programmi e stronzate varie…I ragazzi non escono perché si guardano i film che fanno “brutto” o la telenovela del momento, alcuni di questi sono completamente persi in questo imbuto, guardano un programma e giocano ad un videogioco con una convinzione tale che li porta a crearsi una cyber-vita CHE E’ FINTA!!! La cosa brutta è che si accontentano, questo non dovrebbe succedere, il nostro IO è stato completamente compromesso, non dovrebbe succedere nemmeno questo. Tanta gente mi crede pazzo, bisogna capire cosa intendono con il termine “pazzo”. È la mia guerra.

 

 

  • Pensi sia difficile farsi notare nel tuo campo, in Italia? E cosa pensi del modo in cui è cresciuta la scena rap nel nostro Paese in questi ultimi anni?
    La scena rap è cresciuta in modo a dir poco esponenziale, tra poco si mette a rappare pure il mio cane (ride), non voglia essere preso come un insulto, anzi, vedere movimento in questo ambiente è bello, spero solo di non sentire più alcune cose orribili come “ ho leccato la f**a della nonna…e scopo scopo” (ride) quello no dai. Uscire può voler dire tante cose, io mi esprimo, scrivo quello che penso, lo registro e spero che qualcuno lo condivida (non parlo di FB).
  • Quali sono state le maggiori difficoltà incontrate finora?
    Le registrazioni e la gente di me**a.
    Questi sono i miei nemici, le registrazioni me le sono fatte amiche, mi sono messo a studiare, mi sono venduto la macchina e con i soldi della vendita ho comprato l’attrezzatura per registrare, attualmente noi della L.Records produciamo e registriamo a livello semi professionale con un’attrezzatura e esperienza che non è da sottovalutare. La gente di me**a è un po’ ovunque, l’importante è pensare un attimo prima di loro.
  • Parlaci un po’ dei tuoi lavori più recenti, soprattutto dell’ultimo.
    Lavori? Si, sono un dipendente, nel settore turistico!! 
    Parlando di produzioni ho pubblicato due anni fa il mio primo disco Colore Cianuro, concentrandomi molto sulle questioni che ho riportato prima. Nell’ultimo anno ho finalmente notato che alcuni argomenti, se non trattati con la giusta leggerezza, sono praticamente incomprensibili, perciò ora mi concentro sulle tematiche che voglio “spingere” ma lo faccio in modo più leggero, anche se sembra molto più di impatto.

 

 

  • Ti autoproduci o hai un’etichetta alle spalle? Prima hai accennato la L.Records.
    No, qua abbiamo un’etichetta non alle spalle ma sulle spalle! Dove vivo non ci sono né grandi né piccole sale di incisioni per vari Km, quindi ci siamo organizzati con la L.Records. Un mio brano inizia sul foglio e finisce nelle casse, il bello è che lo vedo evolvere, non me lo portano bello e fatto: lo scrivo, lo incido, lo mixo e lo masterizzo. I beats li sta producendo SheenaBeats che è una delle poche donne italiane che fa beats, sinceramente parlando fa il c**o a un botto di gente.
  • Quali sono le tue aspirazioni per il futuro?
    Devo girare su molti palchi e voglio raccontare il mio punto di vista, voglio che me lo contestino!
  • Raccontaci uno dei ricordi più belli fra quelli legati alla tua carriera da musicista.
    San Marzano. L’esperienza più bella da quando rappo, l’apertura del concerto di Clementino e Rocco hunt. C’era un mare di gente e stavano tutti a mille!!! Sono stati 20 minuti di gloria. Quando sono sceso dal palco mi sono riconvinto del fatto che io voglio fare questo, perché è quello che mi piace fare.

Come avrete notato Lode ha le idee molto chiare, non solo sulla propria carriera, ma anche sul mondo che lo circonda e che intende raccontare nelle sue canzoni dal proprio punto di vista. Se volete continuare a seguirlo potete farlo grazie alla sua pagina Facebook e al suo canale Youtube.

Se volete recuperare le interviste di ieri, potete leggere quella al rapper Muerte e alla band Bar Stereo 3. Lunedì torneremo con nuove interviste e nuovi artisti, non perdete le anticipazioni di Sabato!
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