MDE, strepitosamente 1’EP

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Si chiamano “mde” e sono catanesi. Francesco Scarcipino e Gianmarco Licciardello, il corpo e l’anima di uno straordinario progetto artistico declinato ne “1’ep”. Un microfono, una tastiera anni Novanta e dei pezzi che faranno strada.

 

Una chimica scattata sui banchi di scuola nel 2014, tuttavia la decisione di pubblicare i primi lavori, con l’acronimo “mde”, arriva solo dieci anni dopo. In concomitanza con la sensazione che quanto avevano prodotto fosse finito. A fronte di molti brani inediti, infatti, sono stati selezionati per “1’ep” solo quelli percepiti come conclusi. Canzoni a cui il tempo non avrebbe dato una nuova forma o nuove sfumature di significato.

 

Dentro le mura di “Buddy Sound” nascono così sei piccole gemme, in italiano e in inglese per arrivare dritto al cuore di chi le ascolta. Nel tentativo di rendere orgogliosamente “pop” una musica che abbia un contenuto e un gusto, senza mai uniformarsi a messaggi ovvi e di largo consenso. Questa la tracklist: “Underneath”, “Nowhere”, “Sottovoce”, “For yourself”, “Fiori azzurri”, “µútes”.

 

Dirette, immediate, ricercate, tutte le tracce de “1’ep” traggono ispirazione dal grande amore per la vita di Francesco Scarcipino e Gianmarco Licciardello. E inevitabilmente raccontano anche della loro Sicilia: «È la nostra culla, spesso fonte di ispirazione con i suoi sfondi e i suoi profumi. Catania, in particolare, è poi una città perfetta per comporre. Non c’eravamo mai resi conto di come ti faccia venir voglia di mare a mezzanotte, anche senza far nulla. E il “far nulla” in quelle ore della notte è di fondamentale importanza per chi scrive musica.»

 

Ogni pezzo ha una storia, una sfumatura, una verità a parte. Interpretate magistralmente da musicisti del calibro di Enrico Sangiorgio alla batteria, Claudio Ursino al basso e Antonio Spina alla chitarra. Ma il gruppo non è solo chi la musica la fa, è pure di chi la trasforma in immagine. La copertina de “1’ep” e le singole cover art sono opera di Enzo Costa, alias Geko, eccezionale a rendere visivamente questo splendido sogno diventato realtà.

 

«Si commette un errore se si pensa che i sogni abbiano sede altrove dal luogo di origine.» concludono gli mde «La radice è nella nostra terra, lo sappiamo bene. Come sappiamo altrettanto bene che non è qui che raggiungeranno l’apice. I sogni si avverano con i fatti, e stiamo lavorando affinché camminino sulle proprie gambe.»

 

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