Ecco qui potete trovare un’intervista un po’ fuori dal normale..perché loro canzoni ed i live sono sempre curate al dettaglio, ricchi di colpi di scena e non lasciano nulla al caso. Come a loro dire, “strimpellano” vari generi musicali che varia dal pop/rock simpatico al funk, blues, swing, reggae, ska, rap ed al latin.
Questo fantastico gruppo è composto da:
Olga bambola e mascotte della band,
Antonio Marino voce e chitarra ritmica,
Raffaele Vitucci chitarrista,
Michele Ceo sax, tastierista e corista,
Giuseppe Dario Garavelli Batterista e percussionista,
Mike Redblu bassista e corista.
– Raccontateci di quando avete cominciato ad interessarvi alla musica
La musica è sempre stata parte della nostra vita. “La vita sarebbe un errore senza la musica” lo diceva Nietzsche. Ci siamo fidati. Dicono che la strada degli inediti è impervia. Hanno ragione.
– Chi vi ha spinto ad intraprendere questo percorso artistico?
Più che spinto, nessuno ci ha ostacolato… per ora…
– Come l’hanno presa i vostri genitori e parenti della scelta di diventare cantante o musicista?
Ci hanno sempre aiutato senza limitare la nostra creatività. Con l’ingresso di Olga tutto è cambiato, e se ne sono fatti una ragione. Siamo molto grati ai nostri genitori ed agli amici che ci supportano e sopportano.
– Qual’è stato il vostro percorso e l’artista che vi ha più influenzato?
La concezione del gruppo si basa su una visione trasversale della musica. Ci sono però artisti che hanno giocato con l’ironia e una certa dose di teatralità, che ci ispirano più degli altri. Bennato, Baccini, Renzo Arbore, Victore Borge, Elio e le storie tese e Gli Squallor sono solo alcuni dei nostri artisti di riferimento. In tal senso. Poi ci sono i One Direction..
– Cos’è la musica per voi?
Ognuno di noi ha un’opinione diversa della musica, nel nostro progetto rappresenta un mezzo divertente per poter interagire con il pubblico, lanciare dei messaggi più o meno velati e dire cose che nella vita quotidiana non diciamo.
– Cantate mai sotto la doccia? e nel caso avete una canzone in particolare?
Alcune delle nostre idee sono nate sotto la doccia. Pensavamo di allestire un mini studio di registrazione all’interno del bagno. Ci piace l’idea di cantare sotto la doccia a tal punto che ne parliamo in un brano “Canzoni Uote” che recita: “Melodie da intornar sotto la doccia, frasi rubate da libri di Moccia.”
– Quand’è stata la prima volta che siete saliti su di un palco e come è andata ?
Nel 2008 in occasione di un contest. Tutti avevamo esperienze di esibizioni con varie formazioni, niente però che avesse a che fare con una bambola gonfiabile. La tensione si poteva misurare con un voltmetro. Fare gag e scenette, cantare canzoni con titoli tipo “Rapporto OccasioAnale” non è stato facile all’inizio.
– Cosa si prova esibirsi davanti ad un pubblico che canta i vostri successi?
Interessante, ce lo siamo sempre chiesti. Sentire qualcuno del pubblico che accenna con la voce il ritornello è una bella sensazione.
– Ora invece come vi sentite prima e durante un live?
Dipende dal fonico.
– Mantenere un proprio stile e identità, quanto è importante per un musicista?
Molto.
– Con quali altri cantanti o gruppi vorreste esibirvi?
Ammiriamo molto gli artisti che riescono a collaborare e siamo aperti a qualsiasi tipo di collaborazione , l’importante è avere un obiettivo comune e non prendersi troppo seriamente. Comunque Olga non la prestiamo a nessuno.
– Quali sono i lati positivi nell’essere un musicista? E quelli negativi?
E’ una cosa bellissima. Ci piace avere uno strumento sempre tra le mani.
Il lato negativo è la competizione che ne scaturisce…
– Ci sono tanti ragazzi/e che sognano di diventare cantanti. Che consigli potete dargli ?
Siate intonati. Studiate la musica, ascoltate senza paraocchi e senza giudicare.
– Ho saputo che a breve uscirà il vostro album; volete darci almeno una piccola anticipazione, o volete tenerci sulle spine?
Il disco sta assobendo le poche forze rimaste ed ogni spiraglio di tempo libero. Ci stiamo divertendo molto. Siamo indecisi se pubblicare un album con 11 brani o 11 album con un brano.
– Ma alla fine, chi è Olga? è il nome di una delle vostre ex, oppure ha un significato simbolico per voi?
Abbiamo sempre avuto la voglia di mettere in scena i nostri brani e avevamo bisogno di una figura femminile. Poi trovammo Olga, la nostra bambola gonfiabile preferita, da allora le altre non hanno più senso. A lei è dedicato il nostro logo e una chitarra personalizzata da noi progettata in collaborazione con Zupo Custom Guitars che approfittiamo per ringraziare.
– Dove, e come avete trovato il nome della band?
Il nome “Olga” è stata una scelta di marketing: doveva essere un nome accattivante, ambiguo e di impatto. Eravamo cinque ragazzi e una bambola gonfiabile. Che altro nome potevamo usare?
– Come nascono i titoli delle vostre canzoni ?
Ci piace giocare con le parole, ad esempio abbiamo un pezzo latin che si chiama “Mi raccomambo” e come si può intuire parla di raccomandazioni. A volte storpiamo le parole come per “Rapporto occasioAnale”, D’annata allergia che hanno un doppio senso e “Feisbuc” che si scrive come si pronuncia.