Oggi siamo qui con Daniele Ravagnan in arte Rava. Musicista, cantante e compositore da Venezia, nel 2021 ha esordito digitalmente con il suo EP Isolation Diaries e a breve uscirà ufficialmente il primo CD! Benvenuto Rava.
Grazie mille, è un piacere poter fare questa chiacchierata.
Hai esordito come solista nel 2021, avevi altri progetti prima di Rava?
Certo, diciamo che è dal 2014 che sono in circolazione, mi limitavo ai concorsi e ai concerti con il violino e solo tra il 2016 e il 2017 mi sono portato verso un mondo nuovo come esecutore, specialmente come bassista.
Ho visto che, nonostante tu sappia suonare molti strumenti, dai molta importanza al basso elettrico, non sarà per caso il tuo strumento preferito?
Ci hai azzeccato in pieno, il violino mi ha dato molte soddisfazioni e ha sancito la mia genesi musicale (e la mia formazione teorica), ma il basso mi permette di esprimere maggiormente il mio carattere, se si vuole proseguire professionalmente con lo studio del violino bisogna per forza diventare violinisti e fare lo stesso percorso di ogni altro violinista.Io non voglio essere un violinista, voglio essere un musicista e immergermi in essa a 360 gradi, e il basso è un veicolo che nel mio caso è molto più efficace. In ogni caso suonare il violino mi diverte molto, e continuerò sempre a suonarlo.
Ho conosciuto molti violinisti e avevano tutti una cosa in comune: erano delle “primedonne”, ti senti rispecchiato da questo termine?
Il mio modo di suonare è molto esibizionista, mi piace essere virtuoso ma non per far vedere ciò che so fare, bensì per divertirmi, adoro spiccare perchè ciò mi diverte. Questo atteggiamento lo ho sicuramente acquisito con il violino e lo ho trasferito anche sul basso, però sono consapevole che c’è un limite a tutto, ciò che viene esagerato diventa noioso e con il basso ho imparato a suonare in funzione della musica e non in funzione di me stesso. In certi contesti un assolo super tecnico ci sta benissimo ma a volte una linea semplice e efficace funziona molto meglio su una canzone.
Abbiamo già appurato che suoni molti strumenti, ma come sei entrato nel mondo della musica? Quale è stato il tuo primo strumento?
Io sono nato come batterista, per tutta la mia infanzia fino agli undici anni ho suonato e studiato solo la batteria, poi sono stato rapito dal violino, successivamente dal basso e le mie priorità strumentali sono diventate altre come sappiamo.
Le prime esibizioni le ho fatte da violinista e i primi concerti “seri” da bassista e chitarrista.
Parlaci di Isolation Diaries e del tuo progetto, come è nato il tutto?
“Rava” è la fine di un capitolo e l’inizio di uno nuovo, e Isolation Diaries sta esattamente nel mezzo.
Il 2020 e il 2021 sono stati due anni di conclusioni, vari progetti e gruppi si sono dileguati, da altri me ne sono andato e il covid non ha aiutato.
Avevo bisogno di essere completamente libero, senza nessun blocco per materializzare le idee esattamente come le avevo in testa, in lockdown ho partorito tanti prototipi che sono finiti su Isolation Diaries.
Questo disco è la chiusura di una parte della mia vita musicale, conclude dei progetti vecchi e presenta delle idee nuove, e ora è il momento di portare avanti queste idee con una visione più chiara.
Isolation Diaries è confusione, disordine, un misto tra fine e inizio che determina la genesi di Rava come progetto definitivo e destinato a non morire in partenza, come gran parte degli altri progetti a cui ho fatto parte.
Pur essendo un progetto solista, ci sono stati aiuti da parte di altri artisti nella creazione del progetto?
Dal punto di vista musicale è tutto farina del mio sacco, anche se punto a coinvolgere altri artisti in futuro, fuori dalla musica c’è la mano di Maria Teresa (Mate Digital Art) che cura l’aspetto grafico del progetto, la sua arte visiva si incastra molto bene con la mia musica e rende appieno le sensazioni che voglio esprimere.
Poi non manca mai il sostegno dei miei amici, dei musicisti e dei gruppi con cui suono (Frittura Mista, Asian Turtle Project, Elisir D’Ambrosia, Samuele Stanco e i Gabbiani Malvagi) e delle persone che sono sempre disposte a fare qualcosa di bello per la musica, vorrei menzionare il collettivo Discovery Art Space che organizza eventi meravigliosi e si mette in gioco per sostenere l’arte in ogni sua forma.
Cos’è per te la musica?
La musica è la cosa più umana che ci sia.
Io sono un umano essenziale e abbastanza razionale, gli stereotipi, le classi sociali, gli obiettivi che vengono imposti e tutto ciò che regola il mondo di oggi mi irrita, la musica ci allontana da tutto questo e ci fa capire cosa siamo davvero: umani.
Il “manuale” serve per capire la musica, ma chi basa il suo essere musicista esclusivamente sul manuale, perde quell’umanità per cui la musica è nata.
Tutti sono capaci di imparare a memoria qualcosa, ma la cosa bella è lasciarsi andare, capire ciò che si ascolta (e gli effetti che deve provocare) e allontanarci da quella realtà costruita che è la nostra vita, la musica è spontaneità, amore, energia e movimento, è illimitata e infinitamente perfetta.
Hai espresso un pensiero molto profondo! L’intervista potrebbe concludersi così ma voglio chiederti un’altra cosa: Quando uscirà il CD di Isolation Diaries?
Isolation Diaries uscirà ufficialmente il 15 Febbraio e sarà disponibile per l’acquisto online e nei negozi aderenti.
Vi ricordo che saranno inclusi nel disco, oltre all’EP originale, tutti i singoli usciti nel 2021, una Bonus Track esclusiva e il libretto illustrato con le copertine realizzate da Mate!
Non ci faremo mancare questa perla! Grazie mille Daniele, alla prossima.
Puoi trovare Rava su Spotify con tutta la sua musica e su Youtube con i suoi contenuti video!
L’articolo Intervista a Rava: Isolation Diaries e i progetti futuri dell’artista veneziano. proviene da Musicisti Emergenti.