È arrivato il momento di conoscere meglio Muerte, di cui vi avevamo già parlato Martedì scorso. Muerte è un ventenne di Brescia, appassionatosi al rap da adolescente, non è più riuscito a staccarsene, anzi, ne ha esplorato tutte le declinazioni fino a trovare le sue predilette, l’hardcore e l’aggressive rap, che oggi gli permettono di esprimersi al meglio nei suoi testi diretti, critici e senza censure. Lasciamo che siano le sue stesse parole a farci conoscere meglio le sue idee e la sua storia.
https://www.youtube.com/watch?v=1hGBHRKr3v4&app=desktop
- Cominciamo parlando un po’ di te e del tuo legame con la musica.
Innanzitutto ti ringrazio per l’intervista.
Mi chiamo Muerte, ovviamente è il mio nome d’arte, faccio hardcore e aggressive rap. Sono di Brescia (Lombardia) e ho 20 anni.
Il mio interesse per la musica nasce quando andavo ancora alle scuole elementari, avevo circa 7-8 anni quando ho scritto le mie prime canzoni, al periodo ascoltavo dal pop italiano all’ heavy metal, un paradosso allucinante, e univo entrambi i generi musicali.
Qualche anno dopo, a 13-14 anni ho iniziato ad avvicinarmi al rap underground americano oltre che ad artisti più famosi come Eminem, e da quel momento ho iniziato a scrivere e provare i primi pezzi senza mai concludere nulla.
Nel 2012 ho iniziato con il reggae e il raggamuffin incidendo qualche canzone utilizzando il computer di casa e un microfono poco professionale. Nel frattempo ho conosciuto la musica hardcore rap ed é stato amore al primo ascolto, ed ho capito subito che era ciò che volevo fare! Mi sono rivolto ad un ragazzo che aveva uno studio di registrazione e abbiamo iniziato subito a lavorare.
- Di cosa parli nelle tue canzoni?
Nei miei testi cerco di esprimere quanto più possibile me stesso senza giri di parole e senza censure.
Esprimo i miei pareri sul mondo in cui viviamo, su come questa società ci possa cambiare, e su tutto il marcio che è presente al suo interno.
I miei testi, come dico spesso, sono macabri e crudi, pieni di disprezzo e rabbia.
Poi certo, non si può essere sempre incazzati, quindi ogni tanto qualcosa di simpatico salta fuori.
- Pensi sia difficile farsi notare nel tuo campo, in Italia? E cosa pensi del modo in cui è cresciuta la scena rap nel nostro Paese in questi ultimi anni?
In italia penso che sia veramente difficile farsi notare.
Ormai la gente ha la fissazione su quei tre artisti e non si schioda da loro nonostante nella scena emergente ci sia gente che spacca davvero!
Per quanto riguarda la crescita del rap in Italia sono molto deluso, ormai è tutto uguale, sempre le solite cose, gente che rappa su basi house e testi sempre più insignificanti. Poi certo non sto qua a generalizzare, di roba nuova se ne sente comunque in continuazione.
- Le maggiori difficoltà incontrate finora?
Le difficoltà più grandi che ho incontrato e che tutt’ora incontro sono legate al fatto di farsi conoscere, su internet ci sono un sacco di censure, la gente fatica a trovarti.
Per tanta gente la difficoltà più grande sono le critiche, ma sono proprio quelle che ti aiutano a crescere, se non ti metti in gioco le critiche non le avrai mai.
- Parlaci un po’ dei tuoi lavori più recenti, soprattutto dell’ultimo.
I lavori più recenti si basano su cinque tracce che comporranno la mia demo, Masochista. Sono tracce con sonorità dubstep e trap e testi cattivi.
L’ultimi lavoro, che tra l’altro è l’unico per ora che si può trovare online, è il pezzo Anarchy punkrap, nulla di eccessivo, un pezzo contro le forze dell’ordine, ma non il classico insieme di insulti, quasi più un’ esaltazione di me stesso.
- Ti autoproduci oppure hai un’etichetta alle spalle?
Purtroppo un’etichetta che mi produce non ce l’ho, il mio produttore è il ragazzo che mi registra e che ha lo studio di registrazione, poi il lavoro online e di management lo faccio interamente io.
- Dopo la demo Masochista di cui ci parlavi poco fa, hai in cantiere già altri progetti? E quali sono le tue aspirazioni per il futuro in generale?
Masochista è quasi ultimata, verrà caricata su Youtube e su vari siti internet fra meno di due mesi, giusto il tempo di sistemare a dovere tutte le tracce. Subito dopo l’uscita della demo terminerò il lavoro del primo album ufficiale che conterrà dalla 10 alle 15 tracce.
I progetti per il futuro sono di larghe vedute, non ho contenuto l’entusiasmo e l’autostima quindi penso già a grandi live, decine di album e tour per tutta Italia. Ovviamente è un sogno per ora, lento da realizzare e con tanti sacrifici che sono disposto a fare senza indugio.
- Ora parlaci di un bel ricordo legato alla tua carriera.
Il ricordo più bello in assoluto è indubbiamente la prima volta in studio di registrazione. Sia per le emozioni che provi in quel momento che per tutto quello che ci gira dietro, sai che stai finalmente portando avanti una passione e che quello potrebbe essere il primo dei tanti passi che ti cambieranno la vita!
Quando vai per la prima volta in uno studio sei agitato da far paura, la voce è strozzata, sei pieno di adrenalina ma anche di paura di sbagliare, quando poi ti abitui all’idea inizi a divertirti davvero, è bello il clima che c’è in quel posto, alla fine si inizia seriamente e si finisce per ridere a più non posso.
Grazie infinite a Muerte, che ha deciso di condividere con noi le sue idee e i suoi ricordi. Speriamo insieme a lui che i suoi sacrifici vengano premiati e che possa calcare i grandi palchi sui quali sogna di esibirsi. Ne sentiremo sicuramente parlare ancora e ce lo auguriamo. Intanto se volete continuare a seguirlo potete farlo sulla sua pagina Facebook, mentre per ascoltare la sua musica e la demo di prossima pubblicazione, potete iscrivervi al suo canale Youtube.
Se invece volete recuperare le interviste di ieri, potete leggere quella a Nero Ghiaccio e quella a Vittoria Fiorenza, mentre domani daremo voce a Lode e Mario Vetere.
Se volete conoscere altri nuovi interessanti artisti e promesse del panorama musicale italiano continuate a seguire tutti i giorni le nostre interviste sulle news di Wikitesti.com.