L’Aerosol art, meglio nota alle cronache giovanili con la sua evoluzione moderna sotto il nome di art writing, ossia graffissimo, è un movimento sviluppatosi in maniera decisa e forte in America, principalmente nel South Bronx tra la fine degli anni 60 e l’inizio degli anni 70.
Attraverso l’espressione e la messa in atto di queste particolari manifestazioni artistiche su appositi supporti urbani ( muri, panche, edifici di carattere culturale ), molti giovani cominciarono a muoversi nei centri urbani di grandi metropoli alla ricerca non solo della propria affermazione personale, ma di una riconsiderazione dei propri valori umani e personali.
Interessanti risultano sicuramente le modalità, i tempi e la massa in cui questo movimento artistico dai connotati sociali e culturali non trascurabili, cresca esi sviluppi in modo repentino proprio nelle aree maggiormente emarginate ed interessate da numerosi problemi della comunità quasi a voler indicare una voglia di riscatto personale.
Questa piccola fetta di artisti urbani, inizialmente si compone di esponenti del mondo giovanile delle più disparate origini e provenienze, con una maggioranza di cittadini di origine sudamericana, ispanica e afroamericana
Il riscontro artistico dell’Aerosol-Art, risulta grande, infatti, se da una parte affascina e colpisce per la sua semplicità e la capacità di creare aggregazione e coesione sociale nel mondo giovanile, come rovescio della medaglia, suscita numerose critiche in alcune fasce sociali.
I graffitisti, risultano essere personaggi controversi, creativi e singolari per la spiccata attitudine artistica, e alla continua ricerca di una diversificazione del particolare nelle loro opere che li differenzi dagli altri writers, inoltre risultano spesso mossi da voglia di rivincita sociale infatti al loro passaggio nei sobborghi urbani imprimono il loro segno distintivo (tags, firma dell’artista), o per meglio dire il loro marchio che li contraddistingue.
Chiaro risulta essere l’intento del writers, ossia quello di esprimere attraverso le sue opere su supporti murari e non, le proprie opinioni politiche, sociali e culturali su argomenti. Il graffitista, lo si può definire come un nomade alla continua ricerca del diritto di libera espressione di parola attraverso l’uso di espressioni artistiche.
Questa forma d’arte e pensiero, verso la fine degli anni 60’ raccoglie numerose affermazioni nelle aree metropolitane inutilizzate ed abbandonate, grazie al suo linguaggio artistico e una modalità espressiva pungente rintracciabile in alcuni esponenti del genere.
Alla fine degli anni settanta, il graffito come forma d’arte si propaga dai muri (murales), alle pareti e alle arcate metropolitane, attraverso l’uso inedito di bombolette spray colorati o colori industriali.
Il muro acquisisce un particolare significato alla fine degli anni 70’, diventa difatti il simbolo e lo spazio d’espressione dell’artista underground.
L’arte muraria è rintracciabilenelle grandi periferie urbane o nelle grandi aree metropolitane, viene classificata dai media come Street Art (Arte di strada), ossia come particolare forma d’arte che si esprime in tutte le sue ramificazioni manifestandosi apertamente nei grandi spazi pubblici.
Ormai questa forma d’espressione, è un fenomeno ampiamente affermato nel mondo da almeno tre decadi, e soprattutto in Europa trova naturale sboccosoprattutto grazie all’influenza dei viaggi d’oltreoceano di turisti e writers che rimangono affascinati dalle immense e stupefacenti opere murarie.
Un mezzo di risonanza del fenomeno Writers e Areosol art/Graffitismo, è sicuramente rappresentato dal decisivo contributo offerto dalla musica e la cultura hip hop , che attrae ad esse una fetta importante del pubblico giovanile
Il graduale inserimento degli art writers nel mondo dell’Hip Hop, lo devono alla promozione di questo movimento, come ad esempiouno dei maggiori esponenti Dj Afrika Bambaataa.